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Il Kent giardino d’Inghilterra
Il Kent è conosciuto come “Giardino d’Inghilterra“, grazie alla sua storia rurale legata alla produzione di frutta, fiori e luppolo.
Ci sono moltissimi orti,vigneti e bellissimi giardini; il risultato di tanta unione tra uomo e natura è un paesaggio davvero sorprendente dal punto di vista naturalistico.
Non solo la campagna del Kent è bellissima, anche la sua costa è incantevole. Dalle imponenti scogliere alle morbide spiagge sabbiose è il posto giusto per godersi una camminata rigenerante in inverno o un tuffo rinfrescante al mare in una giornata estiva.Chiunque avrà l’imbarazzo della scelta, tra luoghi naturali, gallerie d’arte, castelli, cattedrali e musei in questa bellissima Contea.
Il Kent è pieno di spazi aperti e splendide viste. È perfetto da esplorare in qualunque stagione.
Noi ci siamo stati in estate e di sicuro la mia sensazione è che ha qualcosa per tutti; coppie, famiglie, grandi e piccini. Dalla sua splendida costa alla lussureggiante campagna ci sono splendidi panorami e varie attività da fare. È un ottimo posto per stare all’aria aperta.Broadstairs
Una delle spiagge più suggestive viste in Gran Bretagna è Botany Bay a Broadstairs . Nota per i suoi altissimi scogli e per le distese di sabbia che il pittore Turner amava dipingere . Se vuoi ammirare le sue opere ti consiglio di andare nella vicinissima Margate alla Turner Contemoporary, oltre che alla Tate.
Canterbury
Canterbury famosa principalmente per la sua cattedrale, è una città piccola e suggestiva e conserva molto dell’antico fascino medioevale, con le caratteristiche viuzze strette e le case a graticcio. Fondata dai Romani, possiede ancora parte delle antiche mura che cingevano il centro storico.
Se avete in mente di visitare Canterbury, optate per un giro in barca sul fiume Stour. Da quelle parti lo chiamano punting vi sembrerà di entrare in un quadro impressionista.
Whitstable
L’incantevole cittadina balneare di Whitstable è famosa per l’eccellente pesce fresco e le sue gallerie
goditiuna birra locale e delle freschissime ostriche in uno dei pub sulla spiaggia.
Avete bisogno di altre ragioni per visitare il Kent? Appena potete preparate gli zaini e partite. Il giardino d’Inghilterra vi stupirà grazie alla sue bellezze naturali.
P.s. non dimenticatevi di Dover e delle sue bianche scogliere.
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10 Cose da fare a Malta
Hai già prenotato il tuo volo per trascorrere qualche giorno in questo bellissimo arcipelago, e ti stai chiedendo:
“Cosa fare a Malta?”
In questa articolo ti descriverò alcune delle cose da fare per rendere indimenticabile questo viaggio.
Malta è piccola, ma è piena zeppa di posti da esplorare! Nel cuore del Mediterraneo, a metà strada fra l’affascinate nord Africa e la bellezza selvaggia Siciliana, oggi voglio suggerirti le 10 cose da fare a Malta, e i posti che secondo me devi durante il tuo viaggio.
1.Fatti sorprendere dal silenzio della bellissima Mdina
Conosciuta anche come Città Vecchia, o Nobile per via dei numerosi nobili che avevano la propria dimora in questa splendida cittadella, Mdina racchiude in se il meglio dell’architettura medioevale e barocca.
Non perdertela! Merita davvero un giro, e se sei un fan di di Game of Thrones, sappi che qui vi hanno girtato diverse scene.2. Esplora la Valletta
Pianifica almeno una giornata per visitare la capitale più piccola d’Europa, Valletta. La sua architettura è molto diversa dal resto d’Europa, risale infatti all’epoca barocca.
Valletta ospita alcune delle più importanti attrazioni culturali dell’arcipelago Maltese, di sicuro vi consiglio di non perdervi la cattedrale di San Giovanni una delle più importanti chiese di Malta, nonché una delle più belle chiese barocche nel mondo.
I giardini di Upper Barrakka realizzati per la ricreazione dei Cavalieri di San Giovanni, e resi pubblici dopo l’occupazione francese.
St. George Square e il Grand Master’s Palace, sono davvero tanti i punti di interesse a Valletta, a me è piaciuto tantissimo anche passeggiare per le sue stradine dai colori incantevoli.3. Scopri le spiagge di Mgarr e Manikata
Sai che vivo a Napoli e quando si tratta di mare sono davvero esigente 🙂 secondo me le spiagge di questa zona sono tra le più belle di Malta.
Ghajn Tuffieha
Ghajn Tuffieha,partirei proprio da questa che è probabilmente una delle spiagge più belle di Malta. Sabbia rossa, acqua cristallina, unica pecca, per raggiungerla bisogna scendere( che vuol dire risalire) 200 gradini, una volta giù vedrete però che vale la pena farli tutti.Da Ghajn Tuffieha,si possono percorrere sentieri che portano sulla collina,e anche ad un’ altra spiaggia: quella di Qarraba Bay questa spiaggia isolata si trova tra Gnejna Bay e la spiaggia di Ghajn Tuffieha ed è una spiaggia nudista.
Golden Bay è situata sul versante opposto del promontorio su cui si erge la Ghajn Tuffieha Tower. Il suo nome deriva dal bellissimo colore della sua sabbia, ed è una delle spiagge più grandi dell’arcipelago.4.Vai alla scoperta di Gozo
I traghetti partono regolarmente da Malta a Gozo, il che rende tutto più semplice.
Una volta arrivato sull’isola, assicurati di visitare i templi di Ggantija – un sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO, che si dice sia più antico delle piramidi in Egitto. Ricca di notevoli paesaggi naturali, Gozo è conosciuta a livello internazionale per i fondali marini, meta ambita anche per gli appassionati di immersioni subacquee. Vai a Dwejra e non perderti Ramla Bay, che è la più bella spiaggia dell’isola; il nome significa sabbie rosse, e deriva dalla particolare colorazione rossa della sua finissima sabbia.5. Mangia del pesce fresco a Marsaxlokk
Questo piccolo villaggio di pescatori è diventato un’attrazione turistica per i pescatori, la sua storia e gli splendidi paesaggi. C’è un mercato che si tiene sul lungomare ogni giorno, e le domeniche sono dedicate invece a un grande mercato del pesce.
A Marsaxlokk avrete la possibilità di vedere le tipiche barche da pesca locali, chiamate ‘luzzi’, che sono un’attrazione turistica già da sole. Gusta un pranzo in uno dei ristoranti sul lungomare con una splendida vista sul mare. Marsaxlokk ha un’ atmosfera unica, poiché non assomiglia al resto di Malta.
Goditi questo piccolo villaggio senza dimenticare di fare un salto alla bellissima spiaggia di St.Peter’s Pool.
6.Nuota a St.Peter’s Pool
St.Peter’s Pool una delle più belle piscine naturali dell’isola e si trova in prossimità di Marsaxlokk. a St. Peter’s pool trovi rocce piatte e comode per prendere il sole, non dimenticare maschera e boccaglio. Assicurati di portare con te tutto il necessario perché non ci sono negozi o ristoranti nelle vicinanze.
Raggiungere St. Peter’s Pool può essere un po ‘complicato, dato che l’autobus più vicino si ferma a Marsaxklokk, dovrai camminare un po’ più di 2 km per arrivarci ma ti assicuro che la fatica fatta per arrivarci verrà ripagata da una vista e un bagno incredibili!7.Qualche ora di relax a Mistra bay
Mistra Bay è una piccolissima spiaggia di ghiaia situata nei pressi di Xemxija, più apprezzata dai Maltesi che dai turisti. L’acqua della baia è trasparente, cristallina. La spiaggia è piccola ma accogliente, sebbene in alta stagione potreste trovarla affolata vale la pena farci un giro!
8.Fai un tuffo nella Blue Lagoon di Comino
La Blue Lagoon con la sua acqua cristallina e la splendida vista dalle colline, sembra un angolo di paradiso.
Una pecca è che la spiaggia è piccola, e diventa estremamente affollata per tutto il giorno. Se vuoi sederti e rilassarti, puoi farlo a pagamento , ma -secondo me – non ne vale proprio la pena.
Potresti invece camminare sulle colline e goderti la vista dall’alto poi scendere in spiaggia per una nuotata.9. Visita le Tre città fortificate
Patria dei Cavalieri di San Giovanni, le Tre Città fortificate, Vittoriosa, Senglea e Cospicua, hanno davvero molto da offrire ai turisti che decidono di andare oltre La Valletta. Molta della loro storia legata ai Cavalieri è visibile nelle architetture: palazzi meravigliosi, fortezze e bastioni, hanno origini davvero antiche e camminare da quelle parti, a piedi, e come tornare nel passato!
10. Assaggia un piatto tipico maltese: I Pastizzi
I pastizzi sono il piatto più rappresentativo della cucina maltese.Si tratta di sfoglie ripiene di ricotta o piselli, e li trovi quasi ovunque anche nella versione dolce. Sono davvero deliziosi ma Attenti alla linea!
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Chiacchiere di Carnevale
Dolce simbolo del Carnevale in tutta Italia, le chiacchiere hanno davvero i più svariati nomi a seconda della regione in cui vengono preparate!
La loro origine è molto controversa (come spesso capita per le ricette😊).
Secondo alcuni studiosi, la ricetta risalirebbe all’antica Roma, quando, per festeggiare i Saturnali, festività che corrisponde al nostro Carnevale, si preparavano dolci a base di uova e farina chiamati “frictilia”,perché venivano fritti nello strutto ( qui a Napoli ancora si friggono nello strutto).
Tuttavia, c’è chi attribuisce la ricetta delle chiacchiere ad un certo Raffaele Esposito, cuoco napoletano.
Quest’ ultimo le avrebbe preparate per la regina Margherita,che durante un di “chiacchiere” volle qualcosa di dolce per sé ed i suoi ospiti.Sono curiosissima di sapere come si chiamano nella tua regione, scrivimilo nei commenti👇🏽
Ingredienti per le chiacchiere:
400 gr. di farina 00
70 gr di zucchero
40 gr di burro
3 uova intere
1 scorza di limone
2 bicchierini di limoncello (o grappa)
1 pizzico di sale
zucchero a velo vanigliatoCome preparare le chiacchiere:
1.Setaccia la farina e disponila a fontana, versa al centro le uova sbattute, il sale, lo zucchero, il burro ammorbidito e tagliato a pezzetti e la scorza grattugiata di mezzo limone ( io ne metto mezzo perchè uso il limoncello come liquore).
2.Comincia a lavorare l’impasto con le mani amalgamando le uova e quando la farina inizierà ad assorbirle, aggiungi il liquore.
3.Lavora energicamente finchè non diventa uniforme. Forma una palla , coprila con un telo e lascia riposare per 30 minuti.
4.Tira una sfoglia piuttosto sottile con il matterello o con la macchina per la pasta, e da questa ritagliaglia tante striscioline.
5.Pratica un taglio in verticale e intreccia la chiacchiera (come in foto 😉 ).
Scalda dell’ olio in un tegame e appena sarà ben caldo adagiaci dentro poche per volta le tue “creature”:)
Come spesso si sente dire, ed è vero, fate molta attenzione all’ operazione frittura 😀 questa deciderà il destino nonchè la riuscita delle vostre chiacchiere 😉 ( dovranno risultare croccanti, leggere, asciutte).6.Scolale bene fino a l’ultima goccia, e asciugarle sulla carta assorbente, poi spostale in un altro recipiente dove le farai raffreddare e le cospargerai di zucchero a velo.
Sono curiosissima di sapere come si chiamano nella tua regione, scrivimilo nei commenti👇🏽
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Villa Léandre
Se sei stato a Parigi più di una volta saprai di sicuro che la Ville lumière nasconde agli occhi dei turisti frettolosi, tanti tesori, sembra che questa città, in alcuni punti, contenga in se altre città, so che sembra strano a dirsi ma è proprio così.
Una delle prove tangibili di ciò che ho scritto su, possiamo trovarla nel pittoresco 18 arrondissement, a Montmartre per intenderci, dove a due passi da piazza Dalida c’è una delle strade più pittoresche della capitale : Villa Léandre.
Un tempo in questa parte della città , tra rue Lepic e rue Caulaincourt, sorgeva il celebre “Maquis de Montmartre”, una vera e propria baraccopoli formata da capanne costruite con materiali di recupero, che serviva da rifugio a chi non poteva permettersi di pagare una casa.
Oggi però quando dall’avenue Junot entrerai in Villa Léandre, ti accorgerai che del “Maquis” non è rimasto praticamente nulla. Una piccola stradina tranquilla ha preso il suo posto, con le sue adorabili casette in stile inglese , i suoi ciottoli e piccoli giardini che competono tra loro per originalità, questo piccolo vicolo sembra trasportarci lontano da Parigi e anche un po’ fuori dal tempo.
Crededimi ti sentirai magicamente trasportato tra Francia e Inghilterra!Ora che sei qui soffermati ad osservare tutti i dettagli che fanno di questa strada un luogo unico e fuori dal tempo: i fiori, gli alberi e le bellissime porte, le finestre che fanno capolino in mezzo alla vegetazione e tutto quello che ti si presenta.
Ho scoperto che Villa Léandre, al momento della sua costruzione, si chiamava Villa Junot, ma nel 1936 la si volle intitolare a Charles Léandre, disegnatore e caricaturista montmartrois che ha vissuto in una di queste case.
L’atmosfera bohémien, a ben cercare, la si respira ancora tutta, nonostante l’invasione dei turisti nelle strette viuzze della Butte , a Villa Léandre, puoi incontrare gli abitanti delle splendide villette intenti a curare i loro giardini, a loro agio con i turisti che come me vanno da quelle parti per ammirare le casette che sembrano uscite da una fiaba.Come arrivare a Villa Léandre:
Villa Léandre – accesso da 25 avenue Junot, 75018
Metro: Lamarck – Caulaincourt (linea 12) -
59 Rivoli Paris
Occupato nel ‘99 da tre artisti che si facevano chiamare KGB, diventato poi un collettivo, il 59 Rivoli si trova su una delle arterie commerciali del centro di Parigi.
Assegnato nel 2006, il palazzo ospita 30 atelier e una galleria.Se sei a Parigi e sei appassionato di arte, avrai di sicuro visto il Louvre, Il Museo d’Orsay, l’Orangerie e tutti i famosissimi musei e gallerie di cui la città è davvero piena, avrai appagato lo sguardo di arte classica, neoclassica e impressionista, avrai visto il museo di Picasso e i giardini di Monet e ora cosa fare?
Il 59 Rivoli risponde a questa domanda, ma solo se vuoi vivere un esperienza del tutto diversa da quelle sopraelencate.
Sono sicura che chiunque gira per le vie parigine si trova a camminare per la famosissima Rue Rivoli, a guardare le vetrine dei numerosi negozi, girovagando sotto i suoi portici e camminando fino a le Tuileries o all’ Hotel de Ville, bene a pochi
passi da quest’ultimo il 59 Rivoli accoglie tra le sue mura – nel cuore di Parigi – un collettivo di artisti con una storia completamente diversa dalle altre.Il 59 è un centro artistico attorno al quale gravitano espressioni singolari, linguaggi d’arte e creatività in questo spazio si respira arte contemporanea, un viaggio culturale alternativo nel panorama turistico parigino. Nel cuore di una capitale museale, il 59 si rivela un’isola di originalità.
La storia di questo del 59 inizia nel 1999, quando tre artisti Kalex, Gaspard Delanoë e Bruno Dumont -il trio soprannominato “KGB”- hanno forzato la porta d’ingresso della 59 rue de Rivoli a Parigi, un gigantesco edificio Haussmaniano abbandonato per otto anni dal Crédit Lyonnais, e dallo stato.
Aiutati da un gruppo di amici, gli artisti,hanno trasformato questo spazio in un posto in cui gli artisti possono vivere , creare ed esibirsi.Autogestito dal collettivo “Chez Robert, Électrons Libres”, il 59 Rivoli accoglie nel suo primo anno di vita oltre 40.000 visitatori, tuttavia , la minaccia di espulsione incombe e nel 2000 le autorità ne ordinano lo sfratto, l’attenzione mediatica ha convinto peró le autorità a lasciar correre la questione per qualche anno, finché non si candida Bertrand Delanoë, che non solo visita lo squat, ma lo adora e promette che se diventa sindaco lo legalizza. Il sindaco ha mantenuto la sua promessa e il 59 di Rivoli diventa finalmente ‘legale’
Dopo diversi anni di lavoro, nel 2009 avviene la riapertura ufficiale del 59 Rivoli. Con la certezza che lo squat è finalmente legale, nasce una galleria d’arte!
Con 50.000 visitatori nel primo anno, il 59 è diventato il terzo centro parigino per la diffusione dell’arte contemporanea dopo il Centre Georges-Pompidou e la National Gallery del Jeu de Paume.
La galleria al piano terra ospita artisti che non fanno parte del collettivo, le mostre in genere hanno una durata di due settimane.
A differenza di tante altre gallerie, al 59, lo studio di ogni artista è aperto al pubblico e il visitatore può girare liberamente e anche acquistare un opera. Gli artisti sono disponibili e pronti a rispondere alle domande dei visitatori e quasi tutti disposti a farsi scattare foto – ma è sempre meglio chiedere-.
Le pareti della scala a chiocciola fanno sfigurare quelle delle copertine degli album dei Pink Floyd e la facciata, particolarissima e super colorata viene cambiata spessissimo.
Accessibile gratuitamente al pubblico, i 6 piani dell’aftersquat ospitano una trentina di artisti provenienti da tutto il mondo lo spazio è aperto dal martedì alla domenica dalle 13.00 e le 20.00.
Ogni weekend si può assistere gratuitamente a numerosi concerti e performance musicali.COME RAGGIUNGERE IL 59 DI RIVOLI
http://www.59rivoli.org
59, rue de Rivoli – 75001 Paris
Metro: Châtelet
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Le Caveau de la Huchette
“Quando non sai cos’è, allora è jazz!” Novecento, Baricco
Il jazz ha un sound di cui ti innamori subito, a prescindere dai tuoi gusti musicali.
Cominci ad amare quella canzone perché c’è qualcosa nel ritmo che parla di te, che racconta di te, che riesce a smuovere le tue emozioni e i tuoi ricordi.Se Ami il jazz e i tuoi piedi proprio non riescono a star fermi quando lo ascolti, nel pittoresco quartiere latino, anche conosciuto come 5° arrondissement, troverai Le Caveau de la Huchette un posto da non perdere se sei a Parigi.
Immerso nella tradizione parigina, questo jazz club unico nel suo genere ti offrirà una serata indimenticabile.
Con una storia che risale al 1551, questa cantina medievale trasformata in jazz club, pare sia stata prima sede di una loggia massonica, trasformata successivamente in taverna, la gente beveva , cantava e discuteva di libertà. Frequentato da Danton, Marat, Saint-Just, Robespierre sul posto sono state prese numerose decisioni seguite poi da esecuzioni.
È stata anche tribunale e prigione, con annessa sala di esecuzione.
In una stanza c’è ancora un pozzo molto profondo destinato a far scomparire i crimini che si consumavano sul posto.Le Caveau de la Huchette aprì i battenti proprio nel 46 e divenne rapidamente un punto di riferimento della scena jazz della seconda guerra mondiale in città, ospitando nel corso degli anni alcuni dei più grandi musicisti jazz del mondo. Jean-Paul Amouroux, Wild Bill Davis, Sidney Bechet, Marcel Azzola e tantissimi altri si sono esibiti sul palco del Caveau de la Huchette, oggi, il più antico jazz club di Parigi.
Da amante della musica jazz è stato davvero bello poter trascorrere delle serate in questo locale, basta scendere le scale per dimenticare completamente dove sei e lasciarti trasportare in un posto che regala la sensazione di vivere in altri tempi.
Sono curiosa di sapere qual è il tuo genere musicale preferito e perché?
Indirizzo
5 Rue de la Huchette, 75005 Parigi, FranciaTelefono
+ 33 1 43 26 65 05Sito web
www.caveaudelahuchette.frPrenotazione
Non richiestaOre
Dalle 21:30 alle 02:30 tranne il venerdì e il sabato che chiude alle 04:00Fermata Metro
Saint Michel sulla linea 4Costo d’ingresso 15 euro nel fine settimana e 13 euro per le altre sere. Gli studenti fino a 25 anni invece pagano solo 10 euro.
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Mostaccioli morbidi napoletani
Le luci degli alberi si sono accese, con la musica natalizia a fare da sottofondo. Mi fermo per un attimo e torno indietro nel tempo.. Durante la settimana che precedeva il Natale, la nostra casa si riempiva di ogni ben di Dio. Per me, bambina erano davvero giorni di grande gioia.
I profumi che mi tornano alla mente, se penso a quei momenti, sono di sicuro quello delle scorze d’arancia e del pisto e con l’arrivo dei primi piatti di struffoli la casa profumava di miele, di altre spezie e di buono.
Ci sono cibi che proprio non possono mancare a Natale e non solo perché legati alla tradizione, ma a qualcosa di più profondo: i ricordi.
Penso alle nonne indaffarate, che preparavano enormi vassoi, nel cui centro troneggiavano i colori e profumi più belli, i toni bruni dei mustaccioli ad esempio insieme a quelli ambrati dei roccocò, ed io, col fiato sospeso che osservavo sfilare tutte queste bontà aspettando il momento giusto per poterle gustare.
Stava per arrivare Natale ed era difficile non essere felici! Di li a breve, ci saremmo ritrovati tutti, ma proprio tutti, intorno all’ enorme tavola decorata per la festa, anche gli zii ed i cugini che venivano da lontano! Avremmo mangiato, parlato e giocato a carte e poi a tombola saremmo stati insieme fino a tardi.
Oggi, mi rendo conto che è proprio vero che le cose più belle non si trovano nei regali, ma in chi sa riempirti con la sua presenza nei momenti che contano.E se quei momenti vengono accompagnati da un buon dolce non si ricordano ancora meglio?
Andiamo a preparare i Mostaccioli Napoletani?I mostaccioli, o mustacciuoli come vengono chiamati a Napoli, sono dei dolci speziati golosissimi, ricoperti di glassa al cioccolato, tipici del periodo natalizio. A seconda delle varianti regionali, i mustacciuoli possono avere una consistenza morbida o dura, i mostaccioli si conservano veramente a lungo, e questa caratteristica è di sicuro una delle ragioni per cui li troviamo da secoli nei ricettari di ogni famiglia…nel mio ricettario ho due varianti la dura, e quella che voglio condividere oggi con voi, la ricetta dei mustaccioli morbidi.
Sono così buoni che vi verrà subito voglia di condividerli.
Proprio per questa ragione ho voluto partecipare al cookie swap organizzato da Giulia
Partecipare è stato davvero un gioco da ragazzi mi sono iscritta sul sito e ho aspettato di ricevere gli indirizzi degli altri iscritti, poi ho inviato a Ilaria e a Martina dodici biscotti rigorosamente fatti i casa raccontando loro qualcosa sulla scelta dei biscotti .
Ho atteso con ansia le loro scatoline di biscotti, confidando della velocità delle poste.
Poi ho pubblicato la ricetta dei biscotti fatti sul blog o su Instagram utilizzando gli hashtag #cookieswap2019 e #julskitchen.
E non mi resta che aspettare il 21 dicembre giorno in cui Giulia e Tommaso pubblicheranno un post con tutte le ricette dei biscotti infornati, così da poterli assaggiare tutti con gli occhi prima di provarli.
Mostaccioli napoletani morbidi
Ingredienti520 g di farina 00
160 g di nocciole tritate o farina di nocciole
160 g di miele millefiori
140 g di zucchero
100 ml di caffè
100 ml di succo d’arancia
7 g di pisto
40 g di cacao amaro
10 g di ammoniaca o lievito per dolci
La buccia di un’ arancia grattugiataGlassa per mostaccioli napoletani morbidi
500g di cioccolato fondente
Come preparare i mostaccioli napoletani morbidi
Disponete in una ciotola la farina a fontana e mette al centro il miele, lo zucchero, gli aromi, il pisto , la buccia grattugiata dell’ arancia, il cacao e le nocciole tritate finemente.
Iniziate ad impastare con un frullatore una planetaria o a mano e aggiungete pian piano il caffè e il succo d’arancia.
Una volta ottenuto un impasto morbido, formate un panetto, avvolgetelo in pellicola e fate riposare per circa 60 minuti.
Trascorsi i 60 minuti, infarinate una spianatoia e stendete la pasta ad uno spessore di circa 1 cm .
Tagliate dei rombi, i miei sono quadrati, disponete i mostaccioli su una teglia ricoperta con carta forno, distanziandoli un po’ e cuocete a 170° per 12 minuti. Una volta cotti al tatto dovranno essere morbidi.
Fate raffreddare completamente.
Nel frattempo sciogliete a bagnomaria il cioccolato e una volta raffreddato glassate i mostaccioli e lasciateli asciugare su un foglio di carta da forno.
Questa ricetta prevede l’utilizzo del pisto napoletano, un mix di spezie usato per esaltare il gusto di taralli, roccocò, mostaccioli e torte rustiche. Molto diffuso nelle gastronomie napoletane, può essere più difficile da trovare altrove,si può facilmente preparare in casa in modo veramente semplice e veloce. Basta infatti pestare nel mortaio le spezie precedentemente tostate fino ad ottenere una polvere finissima.
Potete conservare il pisto in un vasetto di vetro con chiusura ermetica; in un luogo fresco e asciutto si mantiene anche diversi mesi.Ingredienti per pisto
20 Cannella ceylon
10 Noce moscata
10 Chiodi di garofano
10 Anice stellato
10 Semi di coriandolo🇬🇧The lights of the trees lit up, with Christmas music playing in the background. I stop for a moment and go back in time .. During the week that preceded Christmas, our house was filled with every good thing. For me, child they were really days of great joy.
The scents that come to mind, if I think of those moments, are certainly those of orange peel and pisto and with the arrival of the first struffoli dishes the house smelled of honey, other spices and goodness.
There are foods that just can’t miss at Christmas and not just because they are tied to tradition, but to something deeper: memories.
I think of the busy grandmothers, who prepared huge trays, in the center of which the most beautiful colors and fragrances dominated, the brown tones of the mustaccioli, for example, together with the amber-colored ones of the Rococo, and I, with bated breath I observed parading all these goodness waiting for the moment just to be able to taste them.
Christmas was coming and it was hard not to be happy! Shortly thereafter, we would all have found ourselves, but everyone, around the huge table decorated for the party, even the uncles and cousins who came from far away! We would have eaten, talked and played cards and then bingo we would have been together until late.
GgiToday, I realize that it is really true that the most beautiful things are not found in gifts, but in those who can fill you with their presence in the moments that matter.And if those moments are accompanied by a good dessert do they not remember even better?
Are we going to prepare the Neapolitan Mostaccioli?The mostaccioli, or mustacciuoli as they are called in Naples, are sweet spicy sweetmeats, covered with chocolate icing, typical of the Christmas period. Depending on the regional variations, the mustacciuoli can have a soft or hard consistency, the mostaccioli are preserved really long, and this feature is certainly one of the reasons why we find them for centuries in the recipes of every family … in my recipe book I have two variations the last, and the one I want to share with you today, the recipe for soft mustaccioli.
They are so good that you will immediately want to share them.
Soft Neapolitan Mostaccioli
Ingredients
520 g of 00 flour
160 g of chopped hazelnuts or hazelnut flour
160 g of wildflower honey
140 g of sugar
100 ml of coffee
100 ml of orange juice
7 g of pisto
40 g of bitter cocoa
10 g of ammonia or baking powder
The peel of a grated orangeGlaze for soft Neapolitan mostaccioli
500g of dark chocolate
How to prepare soft Neapolitan mostaccioli
Place the flour in a bowl and place in the center the honey, the sugar, the aromas, the pisto, the grated orange peel, the cocoa and the finely chopped hazelnuts.
Begin to mix a planetary or hand mixer with a blender and slowly add the coffee and the orange juice.
Once you have a soft dough, form a loaf, wrap it in cling film and let it rest for about 60 minutes.
After 60 minutes, flour a pastry board and roll out the dough to a thickness of about 1 cm.
Cut some diamonds, mine are squares, place the mostaccioli on a baking sheet covered with parchment paper, distancing them a little and cook at 170 ° for 12 minutes. Once cooked to the touch they must be soft.
Let it cool completely.
Meanwhile, melt the chocolate in a bain-marie and once cooled, glaze the mostaccioli and leave to dry on a sheet of baking paper.
This recipe involves the use of the Neapolitan pisto, a spice mix used to enhance the taste of taralli, rococo, mostaccioli and rustic cakes. Very common in Neapolitan gastronomy, it can be more difficult to find elsewhere, it can easily be prepared at home in a really simple and fast way. It is enough to crush the spices that were previously roasted in the mortar until you get a very fine powder.
You can keep the pisto in a glass jar with an airtight seal; in a cool, dry place it also lasts several months.Ingredients for pisto
20 Ceylon cinnamon
10 Nutmeg
10 Cloves
10 Star anise
10 coriander seeds -
La mia esperienza sul Caledonian Sleeper
Addormentarmi a Londra e risvegliarmi in Scozia? Non l’ho sognato è ciò che ho fatto grazie al Caledonian Sleeper.
Quando abbiamo programmato il nostro viaggio in Scozia ho iniziato subito a girovagare in rete alla ricerca di informazioni, voli e modi per arrivare lì partendo da Londra, così mi sono imbattuta in quello che sembra il treno più figo del mondo: il famoso Caledonian Sleeper!
Non vi nascondo che ho subito ho iniziato a fantasticare, lasciare le luci serali di Londra, per dirigermi alla volta di paesaggi selvaggi e luoghi misteriosi, sognando di raggiungerli facendomi ‘cullare’ dal rumore delle rotaie, sembrava proprio essere il mio sogno, così insieme al mio compagno abbiamo deciso di viaggiare verso la Scozia su questo treno.Il Caledonian Sleeper è un treno notturno, inaugurato nell 800 per permettere alle famiglie inglesi benestanti di viaggiare nelle Highlands. parte dalla stazione di Eauston di Londra verso 5 destinazioni in Scozia: Edimburgo, Glasgow, Fort William, Aberdeen e Inverness. I tempi di percorrenza del treno possono variare dalle 7,5 alle 13 ore.
La prenotazione sul Caledonian è obbligatoria. Se stai pensando di viaggiare in Scozia, ti consiglio di effettuarla il prima possibile: puoi farlo fino a tre mesi prima (ora un anno).
Come effettuare la prenotazione per il Caledonian sleeper?
-Dal loro sito web Caledonian Sleeper
-Nelle biglietterie delle stazioni in Gran Bretagna.
Quali sono le opzioni disponibili per dormire sul Caledonian Sleeper?
Ci sono tre opzioni di viaggio : la poltrona, la seconda classe e la prima classe.
1. Poltrona.
Questo è generalmente il modo più economico di viaggiare, con prezzi a partire da €40 a persona a tratta. Queste poltrone hanno i sedili reclinabili in una disposizione simile a quella dei posti di prima classe su un normale treno britannico, questa sarà probabilmente l’opzione meno comoda😉ma di sicuro la più conveniente. Tutti i passeggeri che prenotano la poltrona sul Caledonian ricevono un kit per dormire che fornisce tappi per le orecchie e una maschera per gli occhi.
2.Cabina in seconda
Con prezzi a partire da €70 a persona, la cabina standard Caledonian Sleeper è un’opzione eccellente se desideri un letto e un po ‘di privacy, soprattutto se viaggi con un amico o in coppia o in famiglia. Le cabine però possono ospitare al massimo due persone, (quindi se come noi viaggiate in tre ad esempio, dovrete condividerla con uno sconosciuto come ha fatto il mio compagno) hanno due cuccette, sono piccole, ma progettate per contenere il più possibile. Ogni cuccetta ha un tavolo ribaltabile, un ripiano per i bagagli, una luce da lettura e un lavabo. Troverai anche qui un kit per dormire composto da maschera, tappi per le orecchie, sapone e asciugamani, in più una piccola bottiglia d’acqua.
La camera non ha servizi igienici, ma li trovi alla fine di ogni carrozza. Non ci sono docce a bordo, ma in molte delle stazioni e si possono utilizzare a pagamento.3.Cabina in prima classe
Sicuramente per una migliore esperienza, o per coloro che viaggiano da soli e non vogliono condividere la cabina, la prima classe offre un’intera cabina tutta per te, con prezzi a partire da € 130 a persona.
Oltre a tutti i servizi inclusi nella seconda classe, avrai anche kit da toeletta, l’accesso alle lounge di prima classe alle stazioni di partenza e di arrivo, e la colazione inclusa , che puoi gustare sia nella tua stanza che nella lounge. Hai anche l’accesso gratuito alle docce.
Se viaggi in coppia (o con un amico o un familiare), puoi prenotare camere da letto comunicanti, cosa impossibile in seconda.Come ho viaggiato sul Caledonian?
All’arrivo nelle nostre cabine e sistemate le nostre cose penso: ” che bello ora mi godo il famoso panorama di cui parlavano dal finestrino”, ma sorpresa!!! L’oscurante non era semplicemente abbassato, era proprio fissato🙄.
Confesso: non ho dormito benissimo! I letti erano molto comodi, ma le rotaie non mi hanno cullata come credevo, i treni si muovono e fanno rumore mentre viaggiano, e li ho apprezzato la presenza dei tappi per le orecchie, che sicuramente un po’ aiutano, sono sicura non sia un’esperienza per tutti dipende davvero dalla singola persona.Insomma dopo un viaggio in cui ho visto il panorama solo uscendo fuori dalla cabina..aver dormito male perché il treno faceva, rumore sono stata felice di arrivare a Glasgow puntualissima😂.
In definitiva viaggerei di nuovo sul Caledonian Sleeper?
Decisamente, ma solo ad una condizione: in prima classe😂
Spero che questo articolo ti sia stato utile! Pensi che viaggiare con il Caledonian Sleeper faccia per te? L’hai già provato o lo proveresti? Raccontami se hai avuto una esperienza simile, in giro per il mondo con un commento!
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Pulcinella
A’ Pullecenella ‘o vedono sulo quanno va ‘ncarrozza.
Pulcinella viene notato solo quando va in carrozza, ma quando lavora sodo per poterselo permettere, nessuno lo nota.Con questo famosissimo proverbio napoletano oggi voglio parlarvi proprio di lui.
Pulcinella, è la maschera napoletana per eccellenza, presumibilmente nata nella seconda metà del 1500, con la commedia dell’arte, anche se per molti studiosi, sembra che la nascita di quest’ultimo abbia origini ben più lontane.
Anche per quanto riguarda il nome ci sono pareri diversi.
C’è chi sostiene infatti che questo tipo di termine veniva già usato in alcune poesie per indicare il “lazzarone”;
c’è chi invece attribuisce a questo l’espressione: piccolo pulcino.
Dal carattere ricco di sfaccettature, furbo, satirico verso chi governa, paladino delle ingiustizie e dei soprusi, ma allo stesso tempo codardo e imbroglione Pulcinella diventa simbolo del popolo di Napoli.
Incarnando a pieno la plebe napoletana, Pulcinella infatti rappresenta un personaggio che ha acquisito su di se tutti i simboli e i significati del mondo contadino e somiglia a tal punto al popolo partenopeo da utilizzare anche la stessa mimica e gli stessi gesti.
Pulcinella infatti gesticola e saltella a più non posso, è scaramantico e come tutti i buoni napoletani teme la iettatura e si serve di corni, campanacci per scacciarla via
Personaggio noto in tutto il mondo, che trae la propria forza dalla sua terra, facendosi portavoce della classe sociale più disagiata, fa sentire ciò che i più deboli hanno da dire, voce che altrimenti resterebbe inascoltata, non si arrende mai, affronta le avversità della vita con il sorriso e con spirito di iniziativa.
Insomma 𝔸 ℕ𝕒𝕡𝕠𝕝𝕚 𝕝𝕠 𝕤𝕒𝕡𝕡𝕚𝕒𝕞𝕠 𝕥𝕦𝕥𝕥𝕚, ℙ𝕦𝕝𝕔𝕚𝕟𝕖𝕝𝕝𝕒 rappresenta l’uomo semplice che cerca di superare con il sorriso ogni suo problema.
Sarà forse questa la ragione per cui l’artista Lello Esposito ha voluto donare questa scultura al Vico Fico al Purgatorio?
Una delle figure più fotografate del centro storico, anche tra le più “toccate”: si dice che sfregando la mano sul naso di pulcinella ci si attiri la buona sorte.
Guardate quel nasone è diventato d’oro.